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| SLAN - Alfred E. van Vogt Collezione Urania. Mondadori - pag 258 Finito Vance, mi sono buttato su questo autore di cui avevo letto solo un racconto breve,e ho scelto il suo capolavoro, SLAN. Vi sono degli esseri – gli Slan - che sono diversi dagli umani, sono più “evoluti”, hanno un’intelligenza molto superiore a quella terrestre e soprattutto han la possibilità di leggere nel pensiero! L’unica cosa che li distingue da un uomo sono delle piccole antennine dorate sul capo! Qui si narra la storia di 2 di loro Jommy Cross e Kathleen Layton; perché gli uomini ce l’hanno con tutti gli Slan, perché li sterminano senza pietà, quale fu il motivo della guerra tra mutanti e umani? E ancora, dove si nascondono questi esseri con le antenne? Vi sarà una pace planetaria o una delle 2 razze dovrà soccombere? Il tema ricorda quello dei Figli di Matusalemme, vi è il pregiudizio verso i diversi, vi è la fuga dalla persecuzione, la ricerca di esseri simili, v’è la maturazione dell’individuo verso quella tappa fondamentale che si chiama età adulta. La sostanziale differenza se vogliamo, è che nel romanzo di Van vogt c’è maggior spazio per il sentimentalismo, quasi assente in Heinlein. Devo dire che pur avendolo letto in tre giorni non m’ha appassionato molto, è piuttosto lento nell’evolversi della trama, non vi sono colpi di scena ecclatanti; non ho gradito molto il ragazzino protagonista; la vecchietta è un personaggio inutile, fastidioso, poteva esser tagliato; il finale ha un paio di trovate che io ho definito “da film americano di Hollywood” troppo incastrate alla perfezione, stonano. VOTO 5 © Tutti i diritti riservati
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